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22/10/2012
SIAMO AL DIETRO-FRONT? NON ANCORA
.FONTE: TUTTO SCUOLA. “Il vantaggio del governo tecnico è quello di non dover trattare preventivamente con i partiti i contenuti dei provvedimenti che ritiene necessari. Ma il suo svantaggio, simmetricamente, è quello di dipendere dal voto che i parlamentari della maggioranza che lo sostiene esprimono in Parlamento. A maggior ragione se la maggioranza è ‘strana’, cioè formata da partiti che normalmente farebbero parte di schieramenti contrapposti. Per questo il governo deve cercare una giusta misura: può forzare, come ha fatto per i provvedimenti economici e per le pensioni, ma stando attento a non superare il limite massimo di sostenibilità da parte dei partiti. Cosa che invece sembra essere avvenuta nel caso dell’improvviso e imprevisto aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti a 24 ore. Il segretario dl Pd Pier Luigi Bersani ha subito detto che “se escono così queste norme sulla scuola per noi non sono accettabili”, mentre la responsabile scuola della segreteria, Francesca Puglisi, ha definito “insostenibili “ i nuovi tagli contenuti nella legge di stabilità e “aberrante” la norma che, “facendo lavorare più ore gli insegnanti a parità di stipendio, butta in mezzo alla strada altri 52.000 professori e professoresse”. Il deputato Pd Tonino Russo invita a sua volta il governo a “non pensare alla furbesca scorciatoia della questione di fiducia perché credo saremo in molti a non votarla”. Anche la responsabile scuola del Pdl, la deputata Elena Centemero, afferma in una nota che “La decisione del governo di aumentare le ore di insegnamento dei professori contrasta non solo con la necessità di riconoscerne il lavoro svolto ma, prima ancora, con l’esigenza di valorizzare il ruolo della scuola nell’educazione dei nostri giovani, la futura classe dirigente del Paese”. Poi però non se la sente di prendere impegni che vadano oltre la sua persona, e aggiunge che “a meno di auspicabili ripensamenti, dico sin da ora e a titolo del tutto personale, che non potrò dare il mio sostegno a un simile provvedimento”. Insomma voterà contro la norma contenuta nell’attuale stesura del ddl. Centemero parla a titolo personale, ma molti nel Pdl e nell’Udc pensano allo stesso modo. Bersani e Puglisi parlano a nome del partito. Il destino della norma sulle 24 ore sembra segnato. Al di là delle diverse posizioni, il provvedimento è di difficile digeribilità per il sindacato in generale. Siamo di fronte ad una riduzione della retribuzione oraria dei docenti (più lavoro durante l’anno e più ferie a parità di salario) proprio mentre, sempre per effetto della legge di stabilità, si protrae il blocco della contrattazione di un altro anno (dal 2013 al 2014).” In allegato la lettera che SNALS insieme a UIL, CISL e GILDA hanno siglato congiuntamente e i cui effetti sono testimoniati dalle notizie riportate. Preleva...

 

21/10/2012
ROMA: IL GOVERNO HA INGRANATO LA MARCIA INDIETRO? NON ANCORA.
“Questa mattina il Sole 24 ore informa i lettori che il Governo sembra stia facendo una parziale marcia indietro sull’orario folle 18 + 6. La proposta governativa è quella di farne solo 20-21. NO. L’unica proposta seria è eliminare del tutto il provvedimento. Il provvedimento non deve passare nè a 24, a 21 o a 20. Punto e basta. E per non farlo passare occorre la lotta sindacale. Le azioni di lotta sono già in essere. E stanno già rilevando la loro efficacia, se lo stesso governo sta cominciando a rendersi conto della sua stessa follia. Ma non basta. Ecco perché le assemblee del 13 novembre e lo sciopero del 24 novembre. Questo provvedimento deve essere tolto dalla legge di stabilità. Altrimenti le conseguenze saranno disastrose per tutti, nessuno escluso. Il Corriere fiorentino sempre di questa mattina riporta, tra le righe, di differenti posizioni all’ANP, l’associazione sindacale dei Presidi. Sia chiaro: che le lotte intestine non siano giocate sulla pelle dei docenti. Che i dirigenti si ricordino sempre che il loro DNA è quello dei docenti. Come ha ben dimostrato Gianfranco Carloni, nostro Consulente Tecnico per l’Area V, l’area dei dirigenti, dichiarando che le proteste contro il provvedimento sono sindacali”. Così Fulvio Corrieri, SP Snals di Livorno.

 

19/10/2012
CRESCE LA PROTESTA CONTRO IL 18 + 4
"I partiti e i parlamentari che sostengono il Governo devono capire che esiste una sola soluzione possibile: emendare il testo della Legge di Stabilità, Finanziaria 2013, da tutti i commi dell'art.3 riguardanti la scuola. Così i parlamentari dell'opposizione e le forze politiche di appartenenza. Se dovesse passare il testo così com'è, la scuola non reggerebbe l'impatto. A quel punto sarebbe possibile persino lo sciopero elettorale del personale della scuola perchè l'indignazione sarebbe assoluta" - Così il SP Snals e Vice Segretario Regionale dello SNALS Fulvio Corrieri. "Incontreremo nei modi più diversi i rappresentanti territoriali di tutte le forze politiche per mostrare la rabbia del personale di fronte alla folle decisione governativa. Una scelta ingiusta, che ha solo lo scopo di far cassa a danno dell'utenza oltre che del personale perchè la didattica, già provata dai tagli agli organici, sarebbe colpita a morte". Continuano le adesioni alla manifestazione del 24 novembre: il pullmann dello SNALS (forse sarà più d'uno) coprirà tutta la provincia per arrivare a Roma in tempo per la manifestazione davanti al Parlamento. Assemblee unitarie il giorno 13 novembre. Intanto assemblee a San Vicnenzo e Donoratico. Raffaele Assante porterà al CN che si terrà a Siviglia nei prossimi giorni lo sdegno del territorio di fronte alla scelta governativa.